According to a paper recently published on
Pochi mesi fa, su queste stesse pagine, l’interessante commento di
È infatti appena uscito, sempre su
Si conferma così l’idea che le foreste “vergini” si trovano in una condizione ben distante dall’ipotetico equilibrio in cui i processi di assimilazione sono controbilanciati da quelli respiratori (
Il motivo di questo scostamento dall’equilibrio non è chiaro Si può avanzare l’ipotesi che molte delle foreste tropicali, lungi dall’essere “vergini”, stiano in realtà recuperando da precedenti disturbi (tagli, incendi), come sembrano suggerire sia evidenze paleocologiche che archeologiche, e quindi si trovino in una fase successionale intermedia, in cui prevalgono i processi di crescita e accumulo di carbonio (
Oltre alla necessità di interpretare al meglio i processi in atto, per poter rappresentare in modo attendibile il funzionamento delle foreste tropicali in rapporto ai futuri livelli di anidride carbonica atmosferica, un punto appare comunque chiaro. Ed è quello che questi ecosistemi, che accumulano e quindi contengono più carbonio per unità di superficie di qualsiasi altra tipologia di copertura vegetale, esposti come sono ad enormi rischi di distruzione (
Esempi di alterazione della foresta tropicale (Amazzonia Brasiliana, Colonia San Bento nel Municipio di Sena Madureira, agosto 2007); a) taglio della foresta per l’asportazione del solo legno di mogano; b) dopo il passaggio del fuoco; c) pascoli secondari alla distruzione della foresta primaria (immagini cortesemente fornite da Marco Marchetti, Università del Molise).