Even if the abandonment of agricultural areas and the resulting processes of renaturation are a widespread phenomenon in the West-European countries, considerations about adeguate evaluation methods to study these processes are lacking. In detail, there is no standard method to study terraced areas, which are common in many parts of Europe and the Mediterranean region and which are frequently object to abandonment. In this study are presented the methodological aspects of a study on vegetation dynamics on abandoned terraces on Pantelleria Island. In order to answer the research questions, the first step was to choose area where many abandoned fields are present. Then, inside of these areas where defined the study plots by attributing every single terrace to a class of age of abandonment. The study method proposed here differs from other ones which are normally used because the presence of the terrace walls has to be taken into consideration.
La successione secondaria in un campo agricolo inizia quando questo viene abbandonato. Può essere definita come l’insieme dei cambiamenti della struttura di un sistema fitocenosi/sito, che avanzano spontaneamente, e che portano ad un aumento del suo livello di organizzazione (
Negli ultimi decenni, l’abbandono dei campi agricoli è diventato un processo diffuso in Europa (
L’abbandono dei coltivi è la conseguenza di cambiamenti socio-economici, per esempio l’impossibilità di estendere la meccanizzazione e intensificare le attività agricole su tutte le superfici. Questo vale soprattutto per le aree agricole marginali, dove la produttività agricola è bassa a causa dei fattori ambientali. In questi casi, la morte o l’emigrazione del coltivatore spesso portano all’abbandono di un campo. I paesaggi caratterizzati dai terrazzamenti sono particolarmente esposti al rischio di essere abbandonati, perché l’agricoltura nei campi terrazzati non può adeguarsi ai processi di intensificazione, in particolare alla meccanizzazione, come avvenuto nelle pianure (
I campi abbandonati, se non lasciati al dinamismo naturale, sono oggetto di urbanizzazione o rimboschimento (o imboschimento) (
I processi di rinaturalizzazione di un campo abbandonato si verificano nel corso di decenni e persino di secoli. Possono essere studiati o con aree di saggio (AdS) permanenti (
Nella regione mediterranea, e in particolare in Italia, la successione secondaria in campi abbandonati è stata studiata inoltre da
Alla luce degli studi succitati e di altri riportati più avanti e sulla base di osservazioni di campo compiute a Pantelleria e in altre aree della Sicilia, tesi a colmare la lacuna evidenziata da
La ricerca a Pantelleria si è sviluppata seguendo diverse fasi, che possono essere così riassunte (
Pantelleria (83 km2; 36o 44’ N, 11o 57’ E), posta nel Canale di Sicilia, mostra un clima mediterraneo, con una precipitazione media annua di 409 mm e temperature medie mensili comprese tra 11.7 and 25.6 o C (
Per potere simulare l’invecchiamento di un unico campo abbandonato usando il metodo sincronico, i fattori ambientali dei campi di diversa età di abbandono, cioè il substrato geologico, le caratteristiche del suolo e il mesoclima, devono essere omogenei. In più, i campi abbandonati non devono essere stati disturbati in passato, quindi vanno esclusi gli ex-coltivi dove si trovano tracce di incendio, pascolo o taglio di piante legnose. In zone dove incendi e pascolo sono sempre presenti (situazione molto frequente in diverse aree della Sicilia e del Mediterraneo in genere), si possono includere pure questi campi abbandonati, tenendo però presente che essi rappresentano una sorta di “serie di successione alternata”.
Per realizzare uno studio che sia rappresentativo di un territorio, devono essere individuate le condizioni agricole locali, cioè le colture principali e le tecniche agricole. Nel caso di Pantelleria, le colture principali sono state e sono tuttora la vite e il cappero e, in misura minore, l’ulivo. I terrazzamenti di Pantelleria sono la componente dell’agroecosistema più importante da considerare, perché creano condizioni edafiche diverse rispetto ai campi non terrazzati.
Le zone di studio (macroaree) vengono scelte dove sono abbondanti gli ex-coltivi terrazzati di vite e cappero misti a colture ancora attive (
Gli ex-coltivi abbandonati nello stesso periodo di tempo sono considerati uno stesso stage. L’esatta individuazione dei periodi di abbandono che sono inclusi nei singoli stages dipende dalla quantità e qualità di informazioni disponibili per l’area oggetto di studio.
A Pantelleria, l’individuazione dell’epoca dell’abbandono è stata ottenuta grazie all’analisi del materiale aereofotogrammetrico (voli Istituto Geografico Militare del 1954 b/n, 1968 b/n, 1992 b/n, 2000 b/n; volo Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente Sicilia A.T.A. del 1987 colori; volo Società Aerofotogrammetrica Siciliana del 1979 b/n) e tramite interviste agli agricoltori. In relazione alla diversa epoca di abbandono, sono state individuate cinque classi cronologiche:
Stage 1: campi abbandonati da 1 o 2 anni;
Stage 2: campi abbandonati da 3 a 6 anni;
Stage 3. campi abbandonati da 7 a 15 anni;
Stage 4: campi abbandonati da 16 a 30 anni;
Stage 5: campi abbandonati da più di 30 anni.
All’interno di ciascuna di tali classi sono state scelte tre aree di saggio. Si è potuto quindi seguire la dinamica della vegetazione e le caratteristiche floristiche e strutturali della vegetazione spontanea su un periodo di tempo relativamente lungo (studio indiretto o sincronico).
Deve essere sottolineato che lo stage 5 non corrisponde a una comunità“climax” (utilizziamo questo termine d’uso e senso comune pur consapevoli delle perplessità che lo accompagnano). Nella maggior parte dei casi di studio, infatti, non sarà possibile trovare uno stadio “climax”. Quindi lo stage più vecchio individuato rappresenta, semplicemente, la comunità strutturalmente e funzionalmente più complessa che si può rinvenire nella macroarea.
La dimensione e i parametri da rilevare dipendono dall’obiettivo dello studio. Per integrare obiettivi diversi conviene seguire delle indicazioni di protocolli di ricerca che siano state elaborate per studi interdisciplinari. Uno di questi protocolli è - ad esempio - il
Nel caso degli ex-coltivi, se questi si trovano in zone non-terrazzate, la metodologia MNTFR per disegnare le AdS può essere applicata senza modifiche. Quando invece la zona studiata include versanti terrazzati, è molto probabile che questo approccio non sia più applicabile a causa della disomogeneità dei fattori ambientali nei terrazzamenti stessi. La differente autoecologia delle specie che si insediano rende differenziato il processo di colonizzazione nelle aree terrazzate. Una terrazza mostra infatti tre situazioni di omogeneità dei fattori ambientali (
Siccome i confini di un’AdS non devono mai sorpassare i limiti oltre i quali i fattori ambientali non sono omogenei, e quindi non spingersi alla base dei muretti o oltre, qualora le superfici delle terrazze siano larghe solo pochi metri, l’aumento del raggio dell’AdS, come suggerito nel MNTFR, diventa non praticabile. Invece, è opportuno usare AdS di forma rettangolare, di dimensioni “adatte” alla larghezza della terrazza. Per mantenere l’approccio interdisciplinare, mantenendo sempre lo stesso angolo di partenza (anziché un centro come nel normale MNTFR) si propone di scegliere dei lati dell’AdS di lunghezza via via crescente, in modo da individuare le superfici all’interno delle quali vengono rilevati i parametri prescelti. Ad esempio, in un’AdS un rilievo fitosociologico
All’interno dei singoli stages di abbandono vengono scelte le AdS. Per rispettare il principio di oggettività, la posizione dell’AdS viene scelta in modo “casuale”, cioè senza prendere singoli alberi, accumuli di pietre, ecc., come punti di riferimento.
Nel caso di Pantelleria, sono state scelte nove AdS (tre SUP, tre BM e tre M) per ogni stage di ogni macroarea. Lo studio includeva quattro macroaree in cui erano stati individuati 5 stages, per un totale quindi di 180 AdS designate. Siccome uno degli scopi dello studio svolto a Pantelleria era di cogliere eventuali differenze nei processi di rinaturalizzazione tra le esposizioni Nord e Sud, le AdS di due macroaree erano esposte a Sud, quelle delle altre due macroaree a Nord.
Per poter affermare con certezza che un determinato campo in passato è stato coltivato con vite o cappero, è necessario che si riscontrino alcuni individui di queste specie nei campi abbandonati recentemente o, nel caso di vecchi abbandoni, nei fotogrammi.
Come è stato già spiegato sopra, i parametri che vengono rilevati nelle diverse frazioni (giallo, arancione, rosso, ecc.) dell’AdS devono essere definiti in funzione dell’obiettivo dello studio. Nei seguenti paragrafi proponiamo alcuni modi per elaborare i dati e indichiamo quali parametri possono essere rilevati.
In più, conviene rilevare alcuni parametri generali di base per ogni AdS, come è prassi negli studi di campo: altitudine, esposizione, coordinate rispetto a un sistema cartografico, substrato geologico e tipo di suolo.
Per comparare la diversità nelle specie vegetali vascolari, possono essere utilizzati gli indici di diversità. Ognuno di questi indici cerca di caratterizzare la diversità di una comunità o di parte di una comunità attraverso un singolo numero (
Il parametro da rilevare per la
Per le singole AdS di Pantelleria sono stati calcolati diversi indici di diversità (
Per individuare i pattern nei dati della vegetazione (
Per l’analisi multivariata, bisogna rilevare le specie e il loro grado di copertura, e oltre a ciò, per la CCA, i fattori ambientali che possono essere responsabili di una parte della varianza dei dati concernenti la vegetazione. Anche in questo caso, per l’analisi multivariata, possono essere utilizzati appositi software, tra i quali i programmi PCORD o CANOCO.
Per caratterizzare la vegetazione degli ex-coltivi di Pantelleria, sono stati inoltre calcolati gli spettri biologici (
Per studiare il modo di disposizione e associazione degli elementi di un sistema (= struttura), il primo approccio può essere semplicemente una rappresentazione grafica della copertura vegetale di un’AdS. Per le AdS di Pantelleria, sono stati elaborati dei grafici 3D per visualizzarne la struttura (
Oltre alla rappresentazione grafica, la distribuzione dei diametri degli individui delle specie legnose dà un’indicazione sulla loro dinamica nel passato e sul trend futuro del popolamento. Va sottolineato come la distribuzione della variazione dei diametri sia una semplice misura della diversità dimensionale. Preziosa può essere l’applicazione della dendrocronologia anche per stabilire i tempi della colonizzazione.
Un’analisi più approfondita viene fatta con il calcolo di indici che caratterizzano la struttura del popolamento vegetale delle singole AdS. Innanzitutto, gli indici della struttura orizzontale danno utili informazioni sul grado di competizione all’interno del popolamento: una distribuzione regolare degli individui delle specie legnose indica la presenza di competizione tra i singoli individui, mentre una distribuzione aggregata mostra che la competizione perde importanza a causa di altri fattori, come ad esempio la presenza di forti stress ambientali come la siccità (
Un altro indice utile è il coefficiente di segregazione di
Invece, la
Infine, per quanto concerne la rinnovazione appare importante operare una distinzione in: plantule, semenzali e rinnovazione affermata (
Per capire più a fondo i processi della rinaturalizzazione, per poterli meglio gestire, o a secondo dell’obiettivo della ricerca, può essere talora necessario applicare una metodologia che corrisponda anche ad una diversa concezione delle aree di saggio. Può essere utile effettuare delle osservazioni su una superficie molto più ampia o puntiforme per valutare ad esempio il ruolo delle piante madri, o, attraverso transect di diverse dimensioni, l’effetto di aree naturali contigue, ecc. Schematizzando, alcuni aspetti certamente da valutare sono: 1) l’importanza della presenza di “aree naturali” (anche gli stage più vecchi) in prossimità del campo abbandonato come centro di dispersione per le specie legnose; 2) il modo di agire e la presenza di diversi vettori di dispersione delle specie legnose; 3) il diverso andamento dei processi di rinaturalizzazione dovuto alle differenze tra le diverse colture di “partenza” (es.: ulivo
Per alcuni coltivi (ex-castagneti ad esempio) può essere importante lo stato fitopatologico (
I processi di abbandono delle colture stanno interessando vaste superfici e comprendono soprattutto aree marginali. L’esatta valutazione delle dinamiche in corso assume un’importanza rilevante anche a fini pianificatori. La scelta se lasciare le aree alla libera evoluzione o se bisogna intervenire con un rimboschimento o imboschimento dipende dalla velocità dei processi e dalla “qualità” della vegetazione che si insedia negli incolti. Così, ad esempio, a Pantelleria alcune aree abbandonate poste in forte pendenza ed esposte a Sud sono soggette a intensissimi processi erosivi che, oltre a distruggere i muretti a secco, dilavano il suolo (
Come scrive
La particolarità rappresentata dalle terrazze, che determinano condizioni ecologiche differenti da quelle di pieno campo, necessitano di metodologie di valutazione differenziate. La vastità di questi sistemi agrari e l’intensità dei processi di abbandono giustifica la messa a punto di una metodologia apposita. La metodologia di campo e le elaborazioni dei dati proposti in questa sede rappresentano alcuni suggerimenti utili ad analizzare qualitativamente e quantitativamente il processo di rinaturalizzazione dei campi terrazzati.
Il lavoro è stato realizzato nell’ambito del progetto “RI.SELV.ITALIA - Sottoprogetto 4.1 Inventario e monitoraggio delle risorse e degli ambienti forestali”. Si ringrazia il Prof. Martin Schnittler (Università di Greifswald, Germania) per i suggerimenti metodologici, il Dr. Giuseppe Garfì per alcune informazioni sugli indici strutturali e D.ri D.G. Campisi e G. Terrazzino per l’aiuto in campo. Ringraziamo l’Azienda Regionale Foreste Demaniali della Regione Siciliana e in particolare il Dr. G. D’Antoni per l’aiuto prestato in numerose fasi della ricerca.
Terrazzamenti abbandonati idonei ad essere scelti come macroaree per lo studio della rinaturalizzazione grazie alla loro omogeneità ambientale (Foto: J. Rühl).
Schema di disegno delle aree di saggio per il MNTFR.
Schema di un’AdS rilevata a Pantelleria. Per ogni AdS sono stati effettuati rilievi sulla superficie della terrazza (SUP), alla base del muro (BM) e sul muro (M) (
Esempio di disegno di AdS per lo studio degli ex-coltivi terrazzati, adottando l’approccio del protocollo MNTFR.
Rappresentazione grafica di un rilievo strutturale di un’area di saggio di Pantelleria realizzata con SVS (
La riduzione della “Arable Land & Permanent Crops area” (1) negli ultimi 40 anni in Italia ed Europa (fonte:
Anno | Italia | Europa | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
(Land Area: 29411 x 103 Ha) | (* Land Area: 472564 x 103 Ha) | |||||
Arable Land & Permanent Crops [1000 Ha] | % di Land Area | Variazione della superficie di Arable Land & Permanent Crops [%] ** | Arable Land & Permanent Crops [1000 Ha] | % di Land Area | Variazione della superficie di Arable Land & Permanent Crops [%] ** | |
2001 | 10976 | 37.3 | -7.4 | 131881 | 27.9 | -4.1 |
1991 | 11850 | 40.3 | -4.6 | 137517 | 29.1 | -2.2 |
1981 | 12424 | 42.2 | +0.1 | 140557 | 29.7 | -1.9 |
1971 | 12409 | 42.2 | -20.5 | 143263 | 30.3 | -5.4 |
1961 | 15608 | 53.1 | - | 151369 | 32.0 | |
Diminuzione 1961-2001 [%] | - | - | -29.7 | - | - | -12.9 |