The percentage of forest fires of unknown origin, accounting in Italy for about 40% of the total number, hampers any attempt of efficacious prevention based on modification of causes. This work deals with the implementation of a simple though promising technique of motivation survey aimed at reducing such percentage, the Delphi method, a grouping technique using estimates from a panel of experts and feedback summaries from preceding responses for additional estimates. Sitting between knowledge and speculation, the informed deliberations of the panel of experts may be considered an informed judgment. Delphi surveys were carried out by CFS (National Forestry Service) in 23 of the most affected provinces, involving several panel of experts for a total of 1000 people, all of them on duty in the Forestry Stations of the Service. Results highlighted a remarkable prevalence of involuntary
Il problema incendi è tuttora affrontato in termini emergenziali a livello mondiale, con un continuo e dispendioso incremento delle forze in campo e della tecnologia (
Si va pertanto affermando un diverso approccio al fenomeno - più attento alla prevenzione - basato sull’adozione di misure che mirano a modificarne le cause (
In Italia l’indagine conoscitiva sugli incendi boschivi realizzata dal CFS nel 2002 ha delineato, per la prima volta, seppur limitatamente all’anno 2001, un quadro completo del fenomeno a livello regionale, identificando nell’ambito delle tipologie delle cause (naturali, accidentali, colpose, dolose e dubbie) un ventaglio di 42 possibili motivazioni (
L’indagine conoscitiva attribuiva un preponderante peso agli incendi volontari, ed in particolare della ricerca di profitto; per gli incendi involontari, invece, poneva l’accento sulle attività agricole e forestali, seguite come importanza da eventi causati dal lancio imprudente di mozziconi di sigarette e da fiammiferi.
Si tratta di motivazioni abbastanza plausibili e peraltro già ritenute ricorrenti per il nostro territorio, identificate a suo tempo nella
L’indagine conoscitiva del 2001 ha comunque posto in luce la consistente percentuale degli incendi colposi (34.8% del totale), che contribuisce a riequilibrare un quadro generale eccessivamente sbilanciato a favore della dolosità (59.8%).
Tale considerazione è in linea con quella di numerosi ed autorevoli specialisti (
Il fenomeno degli incendi boschivi (
1971 - 1980 = 6.964
1981 - 1990 = 11.348
1991 - 2000 = 10.576
2001 - 2010 = 6.857
Il fenomeno evidenzia un’accentuata concentrazione territoriale, sia a livello di provincia che di Comuni maggiormente colpiti. Secondo i dati CFS, il 75% degli incendi è concentrato in 26 province tutte ricadenti nelle circoscrizioni statistiche “Italia Centrale” e “Italia Meridionale ed Insulare”, con l’eccezione di Torino (
A livello di comune la concentrazione è in costante incremento: nel periodo 2001-2009 i comuni in cui si verificava il 50 % degli eventi erano 422 (6.9% del totale), scesi a 384 (6.2%) nel periodo 2007-2009 per arrivare ai 254 (4.1%) del 2009.
Alla concentrazione spaziale si aggiunge quella temporale: infatti l’arco di tempo in cui si verifica il 50% degli eventi è passato da 8 settimane per il quinquennio 2005-2009, a 7 settimane nel triennio 2007-2009, infine a 6 settimane nel 2009.
Il fenomeno, geograficamente ben definito e concentrato, è altresì di chiara connotazione antropica in oltre il 98% dei casi: secondo dati ufficiali (CFS - dati non pubblicati) la percentuale di incendi di origine naturale (fulmine, eruzioni vulcaniche) si contiene infatti nell’ordine dell’1.30% (anni 2005-2009 -
Il 60% circa degli eventi è considerato di origine volontaria e circa il 14% di origine dubbia (
La statistica degli incendi boschivi in Italia è svolta dal Corpo Forestale dello Stato che dal 2008 utilizza una procedura informatizzata, compilando il fascicolo territoriale elettronico dei dati statistici descrittivi di ogni singolo evento.
Il fascicolo contiene informazioni sulle caratteristiche degli eventi (causa, motivazione, localizzazione, estensione, diffusione, tipologia, tipo di vegetazione coinvolta, ecc.) anche concernenti l’attività di indagine e i dati georiferiti relativi al poligono dell’area percorsa dal fuoco.
La categoria statistica
Con l’attuale sistema statistico curato dal CFS la percentuale eventi a cui viene attribuita una causa ed un movente “accertato” non va oltre il 44% (61% nel triennio 2007-2009). Elevata è infatti la percentuale di motivazioni dubbie che supera il 40% negli incendi dolosi (
La conoscenza delle motivazioni può suggerire più efficaci misure di contrasto a gesti o azioni ripetuti e pertanto ragionevolmente prevedibili; soprattutto, consente di rivolgere ai potenziali autori, nel caso degli incendi involontari, appropriati messaggi di prudenza ed attenzione (
Il presente lavoro illustra un metodo che consente, accanto alla accettabile affidabilità dei risultati, di annullare la percentuale delle motivazioni dubbie. Esso commenta i risultati di una indagine sulle motivazioni svolta dal Nucleo Investigazioni Incendi Boschivi (NIAB) del CFS in 23 province, rappresentative delle aree più colpite in termini di numero di eventi e di seguito elencate:
LIGURIA: La Spezia
TOSCANA: Pisa, Firenze
UMBRIA: Perugia
LAZIO: Roma, Latina, Frosinone
MOLISE: Campobasso
CAMPANIA: Caserta, Napoli, Avellino, Benevento, Salerno
BASILICATA: Potenza, Matera
PUGLIA: Foggia, Bari, Lecce, Taranto
CALABRIA, Cosenza, Crotone, Reggio Calabria
L’indagine delle motivazioni è stata condotta mediante il metodo Delphi, tecnica di comunicazione strutturata di gruppo che trae informazioni dal confronto tra esperti riuniti in
Il giudizio informato, o ragionevolezza (
Recenti studi hanno dimostrato l’utilità del metodo Delphi nell’analisi delle motivazioni degli incendi, in particolare nell’eliminazione delle cause dubbie (
Le
A ciascun partecipante è stata consegnata una
Si è quindi richiesto a ciascun partecipante di individuare sulla
Le risposte sono state elaborate al momento dal coordinatore della sessione (
I risultati sono indicati in
Nella
E’ evidente una decisa polarizzazione delle motivazioni: delle 42 ufficialmente disponibili ed eliminate le tre dubbie, gli esperti ne hanno infatti utilizzate solo 14. Otto di esse presentano frequenze superiori al 5%, e soltanto tre superano una frequenza del 15%.
La motivazione più frequente è altresì quella con il rango più elevato. Risulta infatti al primo posto, con rango 1, per 11 province su 22 e con alta frequenza, la motivazione connessa all’ampliamento, apertura o rinnovazione del pascolo a spese del bosco (4001), seguita dall’eliminazione imprudente di residui vegetali forestali ed agricoli (3102) e da bruciatura delle stoppie (3104). Circa la bruciatura di resti di utilizzazione, gli scarti non altrimenti utilizzabili quali ramaglie e frasca non possono essere eliminati mediante bruciamento sul campo, pratica normalmente diffusa. Tale comportamento configura oggi il reato di smaltimento illecito di rifiuti, sanzionato penalmente dall’art. 256, comma 1 del D. Lgs. 152/2006, (Cass. Pen., sez. III, 4 novembre 2008, n. 46213).
Al secondo posto, con rango 2, per 5 province su 22, figura la bruciatura delle stoppie (3104) a cui segue la motivazione relativa all’attività di ripulitura di incolti (3101) e la raccolta di prodotti conseguenti al passaggio del fuoco (4008).
Al terzo posto, con rango 3, per 8 province su 22, risulta l’attività di ripulitura di incolti (3101) seguita da questioni di caccia e bracconaggio (4007).
Al quarto posto, con rango 4, per 4 province su 22, figura la motivazione codice 3101 (ripulitura di incolti) e codice 4007 (questioni di caccia e bracconaggio).
Al quinto posto, con rango 5, per 6 province su 22. prevalgono nuovamente gli incendi legati a questioni di caccia e bracconaggio (4007).
All’ultimo con rango 6, per 5 province su 22, la motivazione relativa ad eventi causati da persone con turbe psicologiche comportamentali o piromania (codice 4109). Considerando le motivazioni più rilevanti, quelle con rango da 1 a 3, la matrice prevalente del fenomeno è individuata nell’uso improprio o imprudente del fuoco, peraltro tradizionale strumento di gestione delle risorse del territorio. Tutte le province della circoscrizione statistica ISTAT “Italia meridionale ed Insulare” (14 su 22) si caratterizzano pertanto per tre tipologie di motivazioni:
ampliamento, apertura o rinnovazione del pascolo a spese del bosco (4001);
bruciatura delle stoppie (3104);
ripulitura di incolti (3101).
Considerando tutte le motivazioni e prescindendo dal rango, si osserva una netta prevalenza delle motivazioni con codice 3000 ovvero colpose rispetto alle motivazioni con codice 4000, ovvero dolose. Quanto sopra conferma una certa prevalenza degli eventi colposi rispetto a quelli dolosi (54% contro 42%, rispettivamente).
Il ripetersi della medesima motivazione, ma con valori diversi di rango per la stessa provincia, indica una differente percezione del fenomeno da parte degli esperti.
Lo studio è stato integrato con la
Nel presente lavoro la
I metodi gerarchici si distinguono per il modo in cui, dopo la
Nel primo caso la
Si evidenziano due grandi gruppi, il primo dei quali costituito da un
L’adozione del duplice criterio (rango e frequenza) definisce, infatti, due distinti raggruppamenti, il primo dei quali comprende a sua volta numerosi
Il metodo Delphi consente, attraverso l’esperienza dei componenti del
Va ovviamente precisato che i risultati si riferiscono alla percezione del problema da parte degli esperti. Non esiste, d’altronde, altro metodo per valutare con precisione l’incidenza delle varie motivazioni; l’ideale sarebbe utilizzare i dati delle sentenze di condanna di soggetti rinviati a giudizio, che però sono una minima parte rispetto all’universo statistico degli eventi sotto osservazione (
Rispetto alla raccolta di informazioni con il fascicolo territoriale, che consentono di determinare la frequenza delle motivazioni, il metodo Delphi ha il vantaggio di aggiungere anche una gerarchia di importanza attraverso il rango, elemento distintivo e caratterizzante del metodo stesso. Il metodo è altresì abbastanza economico e non necessita di particolari fonti di documentazione o banche dati e può esser applicato su differenti scale territoriali.
In rapporto all’indagine svolta sulle province a maggiore incidenza di incendi, l’analisi evidenzia una seppur contenuta prevalenza delle motivazioni colpose, confermando anche per l’Italia l’ipotesi dell’eccessiva enfasi per le motivazioni dolose avanzata dagli esperti a livello internazionale. Questa circostanza inizia ad essere evidente anche nelle statistiche più tradizionali, realizzate dal CFS ed oggetto di pubblicazione annuale.
Nell’insieme delle province considerate, che sono quelle a maggiore incidenza numerica di incendi, le motivazioni a più alta frequenza e rango si rifanno, complessivamente, all’uso del fuoco nella gestione produttiva o conservativa dello spazio rurale, seppure con modalità non sostenibili. A questa logica risponde l’uso imprudente del fuoco per l’eliminazione di residui, per la ripulitura di incolti e per l’eliminazione delle stoppie, per stimolare il ricaccio di piante eduli.
L’uso del fuoco come strumento di eliminazione di residui di coltivazione dei cereali rappresenta una tradizionale, bimillenaria pratica tipica dei paesi del Mediterraneo; benché riconosciuta causa di non indifferenti problemi, soprattutto in termini di emissioni di GHG e di alterazione della struttura del terreno, essa stenta ad essere del tutto abolita, così come auspicato dalla normativa comunitaria (
Le motivazioni individuate dagli esperti sembrerebbero indicative della persistenza dell’uso del fuoco come mezzo intuitivo e tradizionale di
Anche l’uso volontario del fuoco in campo venatorio è un modo, seppur improprio, di gestire lo spazio rurale, finalizzato ad attrarre o spostare temporaneamente cospicui
Nel complesso le motivazioni raccolte con il metodo Delphi identificano una società in cui l’uso tradizionale del fuoco, seppur imprudente e disfunzionale, appare tuttora vincente rispetto alle moderne e necessarie esigenze di tutela del territorio. In questa società l’uso del fuoco appare tuttora la strategia per la risoluzione di problematiche di tipo concreto o di conflittualità di tipo interpersonale.
L’indicazione tra le motivazioni rilevanti, seppur con rango ridotto (al sesto posto) della piromania va accolta con una certa riserva, poiché è frequente l’uso del termine come sinonimo, peraltro improprio, di incendiario (
Tra le motivazioni emerse dall’indagine emerge la notevole frequenza della ricerca di profitto in termini di occasioni di assunzione (codice 4005), che peraltro a livello di rango si ritrova invece in posizioni trascurabili in talune province.
L’analisi condotta con il metodo Delphi evidenzia, nel complesso, la maggiore importanza delle motivazioni colpose rispetto alle dolose. Oltre ad essere in linea con la corrente opinione degli esperti, questa constatazione apre la prospettiva di maggiori successi; sono infatti la prevenzione e le regole d’uso di suoli, soluzioni più durature e relativamente meno costose, a dare una risposta non effimera al problema della gestione sostenibile del rischio ambientale.
Andamento del numero degli incendi in Italia distinto per superficie boscata e non boscata per il periodo 1961 - 2010.
Cause incendi dal 2005 al 2009 a livello nazionale.
Dendrogramma ottenuto con il metodo del centroide.
Dendrogramma ottenuto il metodo del
Province italiane con maggior incidenza del numero di incendi (2001-2009). Fonte: CFS.
No | Provincia | 2001 | 2002 | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 | 2007 | 2008 | 2009 | Media | Media ultimi 3 anni |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | Cosenza | 721 | 244 | 419 | 507 | 352 | 356 | 882 | 517 | 466 | 496 | 622 |
2 | Salerno | 403 | 166 | 631 | 446 | 368 | 214 | 672 | 359 | 395 | 406 | 475 |
3 | Avellino | 118 | 41 | 191 | 110 | 121 | 79 | 452 | 185 | 167 | 163 | 268 |
4 | Catanzaro | 221 | 104 | 165 | 95 | 112 | 162 | 384 | 280 | 110 | 181 | 258 |
5 | Reggio Calabria | 263 | 337 | 560 | 458 | 256 | 307 | 336 | 267 | 61 | 316 | 221 |
6 | Potenza | 202 | 103 | 175 | 151 | 149 | 100 | 301 | 184 | 112 | 164 | 199 |
7 | Latina | 190 | 41 | 267 | 139 | 207 | 114 | 282 | 143 | 136 | 169 | 187 |
8 | Benevento | 84 | 29 | 278 | 151 | 114 | 54 | 312 | 91 | 127 | 138 | 177 |
9 | Crotone | 157 | 126 | 247 | 187 | 74 | 131 | 206 | 160 | 66 | 150 | 144 |
10 | Caserta | 144 | 43 | 136 | 96 | 85 | 80 | 189 | 89 | 124 | 110 | 134 |
11 | Foggia | 188 | 57 | 166 | 80 | 76 | 84 | 188 | 144 | 70 | 117 | 134 |
12 | Bari | 88 | 47 | 95 | 40 | 45 | 97 | 169 | 139 | 79 | 89 | 129 |
13 | Frosinone | 107 | 26 | 159 | 75 | 67 | 67 | 208 | 77 | 68 | 95 | 118 |
14 | Genova | 147 | 141 | 306 | 100 | 111 | 103 | 118 | 100 | 115 | 138 | 111 |
15 | Napoli | 121 | 62 | 253 | 91 | 64 | 44 | 154 | 75 | 90 | 106 | 106 |
16 | Lucca | 68 | 62 | 197 | 44 | 84 | 93 | 104 | 95 | 117 | 96 | 105 |
17 | Imperia | 162 | 149 | 220 | 102 | 124 | 123 | 137 | 77 | 98 | 132 | 104 |
18 | Roma | 86 | 35 | 116 | 55 | 77 | 44 | 160 | 64 | 66 | 78 | 97 |
19 | Taranto | 84 | 26 | 59 | 38 | 48 | 53 | 101 | 108 | 62 | 64 | 90 |
20 | Campobasso | 38 | 19 | 70 | 33 | 29 | 31 | 130 | 101 | 28 | 53 | 86 |
21 | Matera | 117 | 35 | 93 | 67 | 63 | 53 | 105 | 123 | 30 | 76 | 86 |
22 | Firenze | 74 | 30 | 177 | 66 | 68 | 98 | 71 | 85 | 101 | 86 | 86 |
23 | Lecce | 58 | 43 | 55 | 45 | 52 | 65 | 100 | 78 | 54 | 61 | 77 |
24 | Massa Carrara | 53 | 81 | 137 | 50 | 60 | 45 | 84 | 65 | 70 | 72 | 73 |
25 | Perugia | 96 | 34 | 107 | 48 | 48 | 46 | 104 | 76 | 39 | 66 | 73 |
26 | Torino | 75 | 136 | 147 | 75 | 88 | 91 | 108 | 65 | 39 | 92 | 71 |
Frequenza delle motivazioni in ordine di importanza. Fonte: database CFS.
Codice | Descrizione | Frequenza | Frequenza in % | Provincia con frequenza massima |
---|---|---|---|---|
4001 | Incendi causati da apertura o rinnovazione del pascolo a mezzo del fuoco | 165 | 21.13 | Reggio Calabria |
4007 | Incendi causati con l’intento di distruggere per mezzo del fuoco opere forestali non ben eseguite o non collaudabili | 131 | 16.77 | Reggio Calabria |
4008 | Incendi causati con l’intento di essere inclusi come operai nelle squadre antincendio o nei lavori di ricostituzione | 45 | 5.76 | Cosenza |
4109 | Piromania | 41 | 5.25 | Matera |
3101 | Incendi causati da attività di ripulitura di incolti | 122 | 15.62 | Bari, Roma, Foggia |
3102 | Incendi causati da eliminazione di residui vegetali forestali e agricoli (per esempio avanzi di potatura) | 113 | 14.47 | Firenze, Roma, Potenza |
3103 | Incendi causati da attività di miglioramento o rinnovazione del pascolo | 45 | 5.76 | Reggio Calabria |
3104 | Incendi causati da bruciatura delle stoppie | 94 | 12.04 | Matera |
3105 | Incendi causati da attività di ripulitura di scarpate stradali o ferroviarie | 3 | 0.38 | Bari, Matera |
3201 | Incendi causati da attività ricreative e turistiche (per esempio fuochi di barbecue) | 2 | 0.26 | Campobasso |
3202 | Incendi causati da lanci di petardi o razzi, brillamento di mine e esplosivi, lancio di mongolfiere di carta | 9 | 1.15 | Frosinone |
3203 | Incendi causati dall’uso di apparecchi a motore, a fiamma, elettrici e meccanici | 2 | 0.26 | Pisa |
3204 | Incendi causati da manovre militari o esercitazioni di tiro | 2 | 0.26 | Lecce |
3205 | Incendi causati da bruciatura di rifiuti in discariche abusive | 7 | 0.9 | Lecce |
Ordine di importanza (rango) delle motivazioni per Provincia. Tra parentesi è il numero di volte che la singola motivazione è stata considerata (frequenza). Fonte: NIAB-CFS.
Province | Rango | |||||
---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | |
Circoscrizione Italia Meridionale ed Insulare | ||||||
Reggio Calabria | 4001 (15) | 3103 (8) | 4007 (9) | 3101(6) | 4007 (5) | 4102, 4109 (3) |
Crotone | 4001 (4) | 3103 (4) | 4001 (3) | 3101, 4008 (2) | 3102, 4002 (2) | 3205 (2) |
Cosenza | 4001(9) | 4008 (9) | 4001, 3101 (6) | 4109 (6) | 4109 (6) | 4109, 3104 (3) |
Foggia | 3104 (11) | 3101 (8) | 3104, 3101 (4) | 3102 (5) | 3104, 3103 (4) | 4109 (7) |
Bari | 3101 (8) | 3104 (8) | 3101 (5) | 3104 (4) | 3001, 4101 (3) | 4109 (5) |
Lecce | 4001 (3) | 3101 (3) | 3101, 3205 (2) | 4003 (2) | 3205 (2) | 3204, 4008 (2) |
Taranto | 3101 (5) | 3104 (4) | 4001 (3) | 3103 (3) | 4001 (4) | 4109 (4) |
Potenza | 4001(10) | 3104 (11) | 3102 (9) | 3101, 3102 (4) | 3101(4) | 3104 (3) |
Matera | 3104 (14) | 3104 (7) | 3102 (5) | 3101 (5) | 4001 (9) | 4109 (9) |
Caserta | 4001 (5) | 4008 (6) | 3101(3) | 3102 (3) | 3205 (2) | 4007, 3102 (1) |
Napoli | 3102 (7) | 3101(7) | 3101 (4) | 4007 (5) | 4007 (3) | 3205, 3104 (1) |
Avellino | 4001 (11) | 4007, 3103 (6) | 4007 (6) | 4007, 4102 (4) | 4008 (5) | 4104 (3) |
Benevento | 4001(8) | 3103 (7) | 3104 (4) | 4008 (7) | 4007 (7) | 3101 (4) |
Salerno | 4001(11) | 4001, 4008 (4) | 4008 (7) | 3102 (5) | 4001, 4007 (3) | 4007 (3) |
Campobasso | 3104 (8) | 3102 (8) | 3101 (8) | 3104 (3), 3101(3) | 4001 (7) | 3201 (2),3202 (2) |
Circoscrizione Italia Centrale | ||||||
Roma | 3101 (8) | 3102 (9) | 3101, 3103 (6) | 3103 (7) | 3101, 4007 (3) | 3102, 4007 (3) |
Latina | 4001 (20) | 3102 (14) | 3101, 4007 (6) | 4007 (7) | 3101, 4103 (4) | 3001(4) |
Frosinone | 4001(11) | 4001, 4007 (7) | 4007 (5) | 4007 (5) | 4007, 4008 (3) | 3202, 4104 (2) |
Perugia | 3102 (11) | 3104 (7) | 3104 (6) | 4007 (9) | 3102, 4007 (3) | 4007 (6) |
Pisa | 3102 (4) | 3102 (3) | 3102, 3203 (2) | 1001 (4) | 3104 (3) | 1001, 3101 (2) |
Firenze | 3102 (9) | 3102, 3105 (2) | 3105, 4109 (1) | 1001, 3205 (2) | 2001 (3) | 4007 (2) |
Circoscrizione Italia Settentrionale | ||||||
La Spezia | 3102 (5) | 3101, 3202(5) | 4007 (5) | 3102, 4007 (3) | 1001(4) | 1001, 4007 (2) |
Sentenze in Italia dal 2000 al 2006 per reati di incendio colposo e/o doloso. Fonte: CFS (dati non pubblicati).
Tipo | % | N | Cum. | Cum. % |
---|---|---|---|---|
Sentenze 2000-2006 | 100 | 1013 | - | - |
Assoluzioni | 13.6 | 138 | 569 | 56.2 |
Archiviazioni | 42.5 | 431 | ||
Condanne | 39.6 | 401 | 444 | 43.8 |
Decreti penali | 4.2 | 43 |