The article examines the OWAS method (Ovako Working-postures Analysis System) and its use for the evaluation of the risk of WMSD. In particular, a derived application has been validated in some case studies concerning forest harvesting both in mountain environment (silvicultural interventions in coniferous stands) and in flatland yards (final cut in poplar plantations). The variant of the method allows to attribute a specific class of risk to the postures assumed during the job and to calculate the relevant index of risk on the bases of the time frequency (by a multi-moment time study). The above index is expressed as a weighted value that ranges from 100 to 400 and the value obtained corresponds to a proportional level of risk and a consequent interventions to be implemented. Yards related to harvesting in coniferous stand have highlight an higher level of risk compared to those of poplar, with an average value of the OWAS index that respectively reached 191 and 140. In the first case the more critical operational phase was the on-site processing, while the slope and the morphology of the site have considerably influenced the assumption of inadequate postures by workers. In the yards of poplar the phases connected to the mayor risk were instead the falling operation followed by the logs measurement. The application of the OWAS method as it is proposed in this study, enables to acquire both ergonomic and yield information and to asses data in terms of working activity, job phase or single operator. It appears therefore a valid tool for the evaluation of the examined risk and could be usefully diffuse, like already happens in other countries, as an alternative or as a mean of comparison to other reference methods that register some problems of application in the forestry activities.
Le patologie muscolo-scheletriche (individuate anche con l’acronimo WMSD dall’inglese
Pur essendo presenti in vari ambiti produttivi compiti o mansioni ad elevato rischio di patologie muscoloscheletriche, tali danni sono in particolare rilevanti nei settori in cui la forza muscolare umana è tuttora impiegata per svolgere azioni di sostegno o movimentazione manuale di carichi o dove le particolari condizioni operative impongono il mantenimento di posture faticose, quali l’edilizia, l’agricoltura e la forestazione.
Il presente lavoro intende fornire un contributo per la valutazione del rischio in oggetto, la cui prevenzione riveste una particolare importanza, considerato che le patologie ad esso connesse, pur avendo per lo più un decorso subclinico che sfugge alle statistiche ufficiali, possono compromettere la salute degli operatori e limitarne la capacità lavorativa e la qualità della vita.
In letteratura sono noti numerosi metodi per la valutazione di questo tipo di rischio, fra i quali i più apprezzati sono quelli di analisi posturale (
Nel caso specifico si è inteso valutare il metodo OWAS in due tipologie di cantieri di utilizzazione forestale, ciascuno analizzato in due ripetizioni, per un totale di quattro casi di studio. Il primo ambito di applicazione ha riguardato interventi di taglio selettivo svolti in Valle d’Aosta su popolamenti di conifere del piano montano, in condizioni ambientali di difficoltà medio-elevata. Il secondo è rappresentato da cantieri di utilizzazione in pioppeti della pianura torinese. Tale scelta è stata motivata dall’interesse a rappresentare due situazioni tipiche per il settore considerato ma fortemente differenziate fra loro in termini di contesto ambientale, tipo di lavoro e caratteristiche della manodopera.
Le patologie muscolo-scheletriche acute e croniche possono essere originate dalle seguenti attività (
l’esecuzione di uno sforzo muscolare per movimentare o sostenere un oggetto in modo ripetitivo o prolungato (ad esempio, segare manualmente un tronchetto o movimentare una carriola);
l’assunzione ed il mantenimento di posture inadeguate in maniera reiterata e/o prolungata (ad esempio, stare seduti davanti ad un videoterminale piegando la schiena o il collo, mantenere la schiena piegata durante la messa a dimora di piantine ecc.);
l’esecuzione di uno sforzo muscolare elevato per sollevare, spingere, tirare un carico o per azionare un utensile pesante (ad esempio, tirare la fune di un verricello in salita, movimentare manualmente un tronco, ecc.);
l’esposizione a vibrazioni trasmesse da macchine ed utensili (quali quelle determinate dalla motosega al segmento braccio-polso o dal sedile del trattore alla colonna vertebrale);
la movimentazione manuale di carichi sbilanciati, durante la quale movimenti imprevisti possono provocare intense sollecitazioni al sistema muscolo-scheletrico.
Anche cadute e altre forme di perdite dell’equilibrio, quali scivolamenti o incespicamenti, particolarmente frequenti in ambito forestale, possono determinare patologie dorso-lombari a carico degli arti inferiori (
Numerose statistiche condotte nei Paesi di lingua tedesca hanno rilevato che mediamente tra il 30 e 40% degli addetti del settore forestale soffre di patologie della colonna vertebrale o dell’apparato locomotorio ricollegabili a prolungate e/o reiterate azioni di sollevamento di carichi o all’assunzione di posture inadeguate nell’ambito dell’attività lavorativa (
A livello nazionale, recenti indagini hanno confermato che la lombalgia da sforzo costituisce una delle affezioni possibili nelle industrie di prima lavorazione del legno (
Negli ultimi anni sono state emanate varie Direttive europee e Leggi nazionali che regolamentano le attività produttive con il fine di ridurre gli incidenti e prevenire le patologie legate all’ambiente di lavoro. In particolare, il D.Lgs. 626/94 (
Tali principi sono codificati anche dalla normativa tecnica, in base alla quale ’
Le linee guida regionali per l’applicazione del titolo V del citato decreto legislativo consigliano di valutare in modo oggettivo il rischio di lesioni dorso-lombari con il metodo NIOSH (
A livello internazionale, per valutare il rischio di patologie muscolo-scheletriche vengono impiegati numerosi altri metodi di natura biomeccanica (
Fra i vari metodi disponibili, nel presente articolo viene preso in considerazione il metodo OWAS, sviluppato per le industrie dell’acciaio e successivamente validato e divulgato a cura del
A prescindere da obblighi normativi, che per il momento interessano solo in parte il settore agro-forestale
Il metodo schematizza le possibili posture assunte da un lavoratore in varie configurazioni basate sulla posizione di schiena, braccia, gambe e sull’entità del peso sollevato. Ciascuna configurazione viene contraddistinta da un codice (come illustrato in seguito) e classificata, in riferimento a indagini statistiche e principi biomedici, in quattro classi di rischio di lesioni e/o patologie dell’apparato muscolo-scheletrico. In funzione della classe di rischio della postura assunta e della sua frequenza lungo la giornata lavorativa, una variante del metodo OWAS (
Da un punto di vista strettamente ergonomico, il metodo si basa sul principio secondo il quale, entro determinati limiti di peso sollevati, la principale causa di sollecitazioni ed eventuali danni per l’apparato muscolo-scheletrico è l’impegno muscolare statico, soprattutto se associato ad un’errata posizione della schiena. Quest’ultimo dipende dal numero e dalle dimensioni delle masse muscolari interessate, dalla frequenza e durata delle loro contrazioni e dall’entità dell’eventuale forza applicata, e può condizionare sfavorevolmente anche il funzionamento del sistema respiratorio e circolatorio (
Studi biomeccanici hanno dimostrato che, a parità di peso sollevato e di durata dell’azione, la posizione della schiena influenza in maniera significativa le sollecitazioni a livello intervertebrale (
Nell’ambito del metodo Owas, le posture assunte dal lavoratore vengono scomposte in base alla posizione di schiena, braccia e gambe e viene loro assegnato un valore numerico secondo lo schema di
Le posture codificate dal metodo OWAS sono state classificate da un gruppo di esperti in quattro classi che rispecchiano il livello di rischio nei confronti di patologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico. Le posture di classe 1 non determinano problemi mentre, all’estremo, quelle di classe 4 comportano rischi elevati di sindromi muscolo-scheletriche. Nella classe 1 sono incluse le posture considerate normali e naturali e che quindi comportano sollecitazioni sull’apparto osteo-muscolare considerate accettabili. La classe 2 riguarda posture potenzialmente dannose, per le quali è consigliabile adottare misure migliorative. La classe 3 identifica posture che determinano sicuramente effetti dannosi sul sistema muscolo-scheletrico, ovvero situazioni in cui è necessario intervenire il prima possibile. Nella classe 4 rientrano, infine, le posture che comportano sollecitazioni molto dannose, per cui devono essere presi immediati provvedimenti al fine di modificare le modalità operative, le attrezzature utilizzate o la posizione di lavoro degli addetti interessati.
Qualora si riscontrino posizioni del corpo non incluse nello schema di
Immettendo il codice a 4 cifre identificativo della postura in una tabella a più entrate, si può determinare agevolmente la classe di rischio relativa a ciascuna posizione (
La valutazione con il metodo Owas va effettuata ad intervalli di tempo fissi e predefiniti la cui durata può variare in funzione degli obiettivi previsti. Ovviamente, ad un minor intervallo corrisponde una maggiore accuratezza dell’indagine; in genere è consigliabile adottare intervalli compresi tra pochi secondi e qualche minuto con una durata complessiva di rilievo pari ad almeno mezzora o comunque in grado di coprire l’intera sequenza di operazioni che caratterizzano l’attività svolta. A tale scopo può essere utile far ricorso a strumenti (macchina fotografica o videocamera) che consentono di registrare in campo le immagini delle diverse posture assunte durante il lavoro e di classificarle successivamente a tavolino. Nella sua forma tradizionale il metodo Owas permette quindi di acquisire le osservazioni delle varie posture, codificarle, attribuirgli la relativa classe di rischio e calcolare la percentuale con cui ogni classe ricorre nello svolgimento di una determinata attività o nelle diverse fasi in cui questa è stata eventualmente suddivisa.
Un esempio di applicativo informatico basato sul metodo Owas, che prevede l’elaborazione automatica delle suddette analisi, è disponibile in lingua inglese sul sito: http://turva.me.tut.fi/owas/
Dopo aver determinato, su un campione significativo di osservazioni, le posture assunte dai lavoratori nell’arco della giornata ed aver attribuito a ciascuna di esse la corrispondente classe di rischio, è possibile calcolare l’indice di rischio per ciascuna operazione o mansione svolta in base alla frazione temporale trascorsa dall’operatore nelle diverse posture. La formula per il calcolo dell’indice attribuisce un diverso “peso” alle osservazioni, in funzione della classe di rischio nella quale esse ricadono ed in funzione della loro durata, secondo il presupposto che le posizioni sfavorevoli sono tanto più pericolose quanto più a lungo vengono mantenute.
L’
dove
In questo modo, se il 100% delle osservazioni effettuate è rappresentato da posture di classe 1, l’indice di rischio assume il valore 100 (ossia il minimo previsto), ad indicare che l’operatore in esame non rientra tra i soggetti a rischio di patologie muscolo-scheletriche; viceversa, se il 100% delle osservazioni rappresenta posizioni di classe 4, l’indice è pari a 400 (il massimo possibile) ed indica una situazione di massimo rischio.
Quando un’operazione (o fase di lavoro) prevede l’assunzione di varie posture, il metodo OWAS permette di valutare l’incidenza di quelle considerate più sfavorevoli e fornisce il risultato della loro combinazione temporale, espresso come valore ponderato compreso fra 100 e 400. Allo stesso modo si procede per calcolare l’indice di rischio complessivo di un insieme di fasi o operazioni. In
I dati stazionali e selvicolturali dei cantieri oggetto di studio sono riportati in
I primi due cantieri esaminati hanno riguardato due popolamenti misti di larice ed abete rosso, siti rispettivamente nei Comuni di Challand-Saint Anselme e Brusson (AO), in cui erano in corso tagli di sementazione, diradamento e fitosanitari. L’intervento, svolto in ambiente montano, aveva un obiettivo colturale ed era eseguito in economia da personale forestale dipendente della Regione Valle d’Aosta. In entrambi i cantieri operava una squadra di cinque uomini. Le piante abbattute con l’ausilio di cunei, leva o paranco, venivano sramate, svettate e parzialmente scortecciate sul letto di caduta, per poi essere successivamente esboscate in parte per avvallamento ed in parte con trattore e verricello (sistema di lavoro
Sono poi stati analizzati due cantieri di utilizzazione del pioppo, nella pianura tra Torino e Cuneo, in situazioni stazionali ed operative di maggior facilità. In questo caso i cantieri erano rispettivamente ubicati nei Comuni di Volvera (TO) e Cervignasco (CN), in particelle pianeggianti, nelle adiacenze di una strada camionabile asfaltata. Qui operava una ditta privata che, acquistato il lotto in piedi, provvedeva ad abbattere ed esboscare il legname, vendendo gli assortimenti direttamente alle industrie di prima trasformazione. Il metodo di lavoro applicato prevedeva l’abbattimento, la sramatura e depezzatura eseguite con la motosega, l’assortimentazione del legname sul letto di caduta ed il carico dei toppi direttamente sui mezzi di trasporto con l’ausilio di trattrici con caricatore a braccio idraulico o mezzo semovente gommato.
Tale ciclo rappresenta il metodo tradizionale per l’utilizzazione dei pioppeti; la possibilità di utilizzo di mezzi meccanici per la movimentazione degli assortimenti sul letto di caduta, consente di ridurre l’impegno fisico rispetto al caso esaminato in precedenza. Le produttività giornaliere si aggirano in questo tipo di cantieri intorno a 15-20 t (24 m3 circa) per unità lavorativa (
La valutazione dei rischi connessi alle varie operazioni esaminate è stata svolta a mezzo di riprese sequenziali eseguite con una fotocamera digitale. L’intervallo fra le successive osservazioni è stato fissato in circa 10 minuti primi per ragioni pratiche, legate sia alla capacità di memoria della macchina fotografica sia alle possibilità operative del rilevatore, che essendo impegnato contemporaneamente nella registrazione dei tempi di lavoro e di altri dati, non era in grado di eseguire osservazioni con maggior frequenza.
Il rilevamento aveva lo scopo di campionare le posture collegate con le principali operazioni svolte e di determinarne la distribuzione temporale durante la giornata lavorativa. Quest’ultimo dato è stato verificato con quello ottenuto dall’analisi dei tempi di lavoro che prevedeva osservazioni ogni 20-30 secondi e quindi con frequenza assai superiore. Detta analisi è stata condotta con la tecnica delle ’
Nel complesso sono state rilevate circa 500 posture per i cantieri valdostani e circa 400 per quelli piemontesi. È stato quindi predisposto un foglio elettronico di calcolo in cui sono state inserite le principali informazioni connesse al lavoro svolto, il codice OWAS e la relativa classe di rischio. Per ogni fase e sottofase sono state individuate le posture tipiche ed è stata attribuita una classe di rischio. La durata di ciascuna fase è stata determinata utilizzando i dati provenienti dal rilevamento dei tempi di lavoro, che peraltro sono risultati in linea con quelli ricavati dall’analisi della successione delle immagini fotografate, salvo per le fasi più brevi dove tra i due sistemi è emerso uno scostamento significativo.
È stato così possibile determinare le frequenze di osservazione relative alle quattro classi di rischio in funzione di vari parametri quali l’operaio osservato, l’operazione svolta ecc..
Con i suddetti dati di frequenza è poi stata applicata la formula per la determinazione dell’indice Owas.
La ripartizione delle osservazioni posturali per classe di rischio e l’indice OWAS per i quattro cantieri esaminati sono riportati in
In
Per quel che riguarda ancora i cantieri relativi ai boschi di conifere si nota che la fase più critica è l’allestimento, in quanto comporta operazioni caratterizzate da indici di rischio elevati, quali la scortecciatura e la rotazione e movimentazione dei toppi. La pendenza e la morfologia irregolare del terreno obbligano inoltre l’operatore ad assumere posture faticose.
Come si evince dalla
Per quanto riguarda l’abbattimento si può osservare che il valore particolarmente elevato è legato anche alle specifiche modalità operative adottate nel caso del pioppo. Infatti, per questa specie si applica generalmente una tecnica che prevede la realizzazione di una tacca di direzione di altezza ridotta e piuttosto profonda, da 1/2 a 2/3 del diametro, seguita da un taglio di abbattimento eseguito velocemente e senza rilascio della cerniera. Tale tecnica consente di velocizzare l’abbattimento, indirizzando, nei casi favorevoli, le piante nella direzione voluta anche senza l’ausilio del braccio spingitronchi applicato al trattore. Essa si basa, però, su un equilibrio di forze piuttosto precario e la sua esecuzione, possibile solo con piante baricentriche o che pendono già nella direzione di caduta prevista, non è esente da rischi per l’incolumità fisica degli operatori, a causa del possibile verificarsi di scosciature del toppo basale.
Per quanto riguarda i tempi morti, le posture in classe 2 sono ricollegabili alle operazioni di manutenzione delle macchine e in particolare della motosega, durante le quali l’operatore assume spesso una posizione china a terra (per affilare la catena) con un indice sfavorevole (comportamento evitabile mediante l’utilizzo di apposite morse di affilatura da apporre sui ceppi o tronchi abbattuti).
Nel complesso, i risultati ottenuti sono in linea con i dati di altre ricerche, che individuano nelle fasi di esecuzione del taglio di abbattimento, sramatura, misurazione e depezzatura le fasi più onerose con valori dell’indice OWAS anche numericamente simili a quelli riscontrati nel presente lavoro e compresi tra 180 e 230 nell’abbattimento ed allestimento manuale con motosega e tra 130 e 170 nei cantieri parzialmente meccanizzati, con un trattore a supporto dell’operaio che effettua l’abbattimento (
Per quanto attiene invece alle differenze individuali di comportamento e
L’indice OWAS può essere infatti calcolato anche per singolo operatore, al fine di valutare l’esposizione individuale al rischio qualora vi sia una specializzazione di mansioni nell’ambito del cantiere, come ad esempio nelle utilizzazione dei pioppeti (vedi
Sulla base del lavoro svolto si può affermare che, anche nell’ambito delle utilizzazioni forestali, il metodo OWAS permette di caratterizzare e differenziare adeguatamente tipologie, operazioni e fasi di lavoro, fornendo indicazioni conformi a quanto noto, per esperienza diretta, agli operatori del settore. Esso inoltre risulta di applicazione estremamente pratica, in particolare per lavori come quelli in esame, che si svolgono all’aperto e senza schemi preordinati.
Considerato che il metodo prevede un indice di rischio compreso fra 100 e 400, i valori ottenuti nei cantieri oggetto di studio si attestano su livelli medi (massimo 250). Il valore numerico riscontrato deve essere comunque interpretato come un indicatore che ’pesa’ la pericolosità delle posture assunte e la loro relativa combinazione temporale nell’attività considerata. Nel contempo esso permette di individuare quelle posture più gravose che, sebbene mantenute per periodi relativamente brevi, richiedono l’adozione di interventi adeguati. Potrebbe rivelarsi opportuno valutare l’introduzione di alcune modifiche che conferiscano al metodo una maggiore sensibilità: al momento, infatti, un operatore con la schiena curva e le mani libere rientra nella stessa classe di rischio di un altro addetto che assume la stessa posizione pur sollevando una motosega di peso pari a 6-7 kg.
Poiché non è disponibile una bibliografia specifica di settore che possa confermare con opportune statistiche epidemiologiche i risultati ottenuti nel corso di osservazioni puntuali, dando così agli indici di rischio un maggiore valore dal punto di vista biomedico, questo genere di valutazioni richiede comunque ulteriori riscontri. Sarebbe inoltre interessante eseguire ulteriori ricerche con lo scopo di confrontare i risultati ottenuti con altri metodi di analisi posturale o, più in generale, biomeccanica.
Nel panorama attuale delle conoscenze scientifiche e tecniche, l’applicazione del metodo considerato potrebbe comunque portare significativi miglioramenti sia nelle attività di ricerca di nuovi sistemi e tecniche di lavoro sia nell’ambito della valutazione del rischio per la tutela della salute sul luogo di lavoro.
Appare infine particolarmente interessante la possibilità di associare il metodo OWAS al rilievo dei tempi di lavoro con la tecnica delle osservazioni a intervalli regolari (
Lavoro svolto dagli autori in parti uguali, nell’ambito del progetto Ri.Selv.Italia, sottoprogetto 2.2. ’Arboricoltura da legno con specie a rapido accrescimento (pioppicoltura)’.
Il D.Lgs 626/94 non richiede la valutazione del rischio per le aziende individuali o a carattere familiare, mentre prevede un’autocertificazione sostitutiva per le aziende con meno di 10 dipendenti. Il D.Lgs 494/96 e s.m.i. estende l’obbligo della valutazione dei rischi ai cantieri mobili e temporanei da cui però sono escluse le attività agricole e quelle di utilizzazioni forestali.
Compressione dei dischi intervertebrali in concomitanza della curvatura della colonna: a sinistra, postura da evitare; a destra, postura corretta (rielaborata da AA.VV. 1994a).
Andamento delle sollecitazioni di compressione sul segmento vertebrale L5-S1 in funzione del peso sollevato (rielaborato da
Schema base delle posizioni OWAS per schiena, braccia e gambe (rielaborato da
Operaio forestale impegnato nell’abbattimento di un larice. La postura viene descritta con il codice 4151 in quanto la schiena è leggermente curva in avanti ed in torsione (4), le braccia sono sotto il livello delle spalle (1), le gambe piegate con il peso distribuito asimmetricamente (5), viene sostenuta una motosega di peso inferiore ai 10 kg (1). La classe di rischio di questa postura è 4. Si noti l’avambraccio destro correttamente appoggiato sul ginocchio per scaricare parte del peso della motosega, mentre la visiera è lasciata erroneamente in posizione alzata.
Tabella, ad entrata multipla, per determinare la classe di rischio di patologie muscoloscheletriche in base alla postura (rielaborazione da
Esempio del calcolo dell’indice di rischio per l’operazione di depezzatura nell’utilizzazione a fine turno di un pioppeto.
Fase | Schema della posizione | Codice OWAS | Classe di rischio | Numero di osservazioni | Percentuale di osservazioni sul totale | Indice di rischio della fase |
---|---|---|---|---|---|---|
Depezzatura | - | 1121 | 1 | 18 | 24% | Percentuale di osservazioni di classe 1 per 1, più percentuale di osservazioni di classe 2 per 2. 26x1+73x2=172 ovvero (24+1+1)x1+(68+5)x2=172 |
- | ||||||
- | 1171 | 1 | 1 | 1% | ||
- | 2121 | 2 | 50 | 68% | ||
- | 2131 | 2 | 4 | 5% | ||
- | 3121 | 1 | 1 | 1% |
Sintesi delle informazioni relative ai cantieri esaminati. (1) S.W.S. = Short Wood System; T.L.S. = Tree Length System. (2): Secondo la classificazione di
Comune | Challand-Saint Anselme (AO) | Brusson (AO) | Volvera (TO) | Cervignasco (CN) |
---|---|---|---|---|
Quota (m) | 1600-1900 | 1600-1900 | 300 | 300 |
Pendenza (%) | 60-80 | 40-60 | 0 | 0 |
Superficie (ha) | 8 | 8.5 | 0.8 | 1.8 |
Accidentalità del terreno | Fortemente accidentato | Mediamente accidentato | Non accidentato | Non accidentato |
Specie principali | Pino silvestre, larice | Larice, abete rosso, pino silvestre | Pioppo | Pioppo |
Tipo di intervento | Taglio di sementazione | Diradamento selettivo | Taglio a raso | Taglio a raso |
Dimensioni medie delle piante lavorate (m3) | 1.1 | 0.8 | 1.8 | 1.7 |
Entità del prelievo(% provvigione) | ca 50% (provv: 300 m3 ha-1) | ca 30% (provv: 200 m3 ha-1) | 100% (provv: 260 m3 ha-1) | 100% (provv: 260 m3 ha-1) |
Metodo di lavoro(1) | Misto S.W.S/T.L.S. | Misto S.W.S/T.L.S. | S.W.S. | S.W.S. |
Livello di meccanizzazione(2) | Iniziale con uso della sola motosega | Iniziale con uso della sola motosega | Iniziale con uso della sola motosega e possibilità di impiego del trattore sul cantiere | Iniziale con uso della sola motosega e possibilità di impiego del trattore sul cantiere |
Ripartizione delle osservazioni posturali per classe di rischio e relativo indice OWAS.
Cantiere | Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Totale N° | Indice di rischio | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
N° | % | N° | % | N° | % | N° | % | |||
Conifere | 64 | 34% | 64 | 34% | 60 | 31% | 1 | 1% | 189 | 199 |
Challand (AO) | ||||||||||
Conifere | 111 | 36% | 143 | 46% | 54 | 17% | 2 | 1% | 310 | 183 |
Brusson (AO) | ||||||||||
Pioppo | 144 | 64% | 72 | 32% | 9 | 4% | 0 | 0% | 225 | 140 |
Cervignasco (CN) | ||||||||||
Pioppo | 88 | 62% | 50 | 35% | 4 | 3% | 0 | 0% | 142 | 141 |
Volvera (TO) |
Ripartizione delle osservazioni posturali per classe di rischio e indice OWAS per operazioni e fasi inerenti tagli di sementazione e di diradamento in soprassuoli di conifere nei Comuni di Challand-Saint Anselme e Brusson (AO).
Operazione | Fase | Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | Totale N° | Indice di rischio | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
N° | % | N° | % | N° | % | N° | % | ||||
Abbattimento | Scortecciatura | 3 | 33 | 6 | 67 | 0 | 0 | 0 | 0 | 9 | 167 |
Esecuzione del taglio | 22 | 31 | 35 | 49 | 14 | 20 | 0 | 0 | 71 | 189 | |
Atterramento | 5 | 36 | 8 | 57 | 1 | 7 | 0 | 0 | 14 | 171 | |
Regolarizzazione della ceppaia | 1 | 17 | 2 | 33 | 3 | 50 | 0 | 0 | 6 | 233 | |
Tempi netti accessori | 14 | 54 | 8 | 31 | 3 | 11 | 1 | 4 | 26 | 165 | |
Totale abbattimento | 45 | 36 | 59 | 47 | 21 | 16 | 1 | 1 | 126 | 182 | |
Allestimento | Sramatura con motosega | 24 | 41 | 21 | 35 | 14 | 24 | 0 | 0 | 59 | 183 |
Allestimento rami | 21 | 37 | 24 | 42 | 12 | 21 | 0 | 0 | 57 | 184 | |
Allestimento toppi | 15 | 33 | 14 | 31 | 16 | 36 | 0 | 0 | 45 | 202 | |
Depezzatura | 15 | 29 | 28 | 55 | 7 | 14 | 1 | 2 | 51 | 188 | |
Misurazione | 3 | 21 | 10 | 72 | 1 | 7 | 0 | 0 | 14 | 186 | |
Scortecciatura | 6 | 11 | 31 | 56 | 18 | 33 | 0 | 0 | 55 | 222 | |
Rotazione pezzi | 6 | 43 | 2 | 14 | 6 | 43 | 0 | 0 | 14 | 200 | |
Intestatura | 4 | 22 | 9 | 50 | 5 | 28 | 0 | 0 | 18 | 206 | |
Tempi netti accessori | 9 | 45 | 10 | 50 | 1 | 5 | 0 | 0 | 20 | 160 | |
Totale allestimento | 103 | 31 | 149 | 45 | 80 | 24 | 1 | 0 | 333 | 193 | |
Altri tempi | Trasferimento | 10 | 72 | 3 | 21 | 1 | 7 | 0 | 0 | 14 | 135 |
Pre concentramento | 3 | 19 | 3 | 19 | 9 | 56 | 1 | 6 | 16 | 249 | |
Ripulitura area | 6 | 43 | 7 | 50 | 1 | 7 | 0 | 0 | 14 | 164 | |
Totale altri tempi | 19 | 43 | 13 | 30 | 11 | 25 | 1 | 2 | 44 | 186 | |
Totale tempi netti | 167 | 33 | 221 | 44 | 112 | 22 | 3 | 1 | 503 | 191 | |
Tempi morti | 10 | 55 | 7 | 39 | 1 | 6 | 0 | 0 | 18 | 151 | |
Totale complessivo | 177 | 34 | 228 | 44 | 113 | 21 | 3 | 1 | 521 | 189 |
Indice OWAS per operaio nel cantiere di Cervignasco (CN).
Operaio | Mansione prevalente | Ripartizione percentuale delle osservazioni | Indice di rischio | |||
---|---|---|---|---|---|---|
Classe 1 | Classe 2 | Classe 3 | Classe 4 | |||
Operaio 1 | Abbattimento | 68% | 8% | 24% | 0% | 156 |
Operaio 2 | Depezzatura | 62% | 38% | 0% | 0% | 138 |
Operaio 3 | Depezzatura | 45% | 55% | 0% | 0% | 155 |
Operaio 4 | Misura | 52% | 45% | 3% | 0% | 151 |
Operaio 5 | Carico | 88% | 12% | 0% | 0% | 112 |
Operaio 6 | Guida di mezzi | 100% | 0% | 0% | 0% | 100 |
Operaio 7 | Concentramento manuale | 50% | 43% | 7% | 0% | 157 |
Ripartizione delle osservazioni posturali per classe di rischio e indice OWAS per operazioni e fasi nei cantieri di utilizzazione del pioppo nei Comuni di Volvera (TO) e Cervignasco (CN).
Operazione | Fase | Classe1 | Classe2 | Classe3 | Classe4 | Totale N° | Indice di rischio | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
N° | % | N° | % | N° | % | N° | % | ||||
Abbattimento | 3 | 18 | 5 | 29 | 9 | 53 | 0 | 0 | 17 | 235 | |
Totale abbattimento | 3 | 18 | 5 | 29 | 9 | 53 | 0 | 0 | 17 | 235 | |
Allestimento | Sramatura con motosega | 13 | 72 | 5 | 28 | 0 | 0 | 0 | 0 | 18 | 128 |
Misurazione | 5 | 25 | 14 | 70 | 1 | 5 | 0 | 0 | 20 | 180 | |
Depezzatura | 20 | 27 | 54 | 73 | 0 | 0 | 0 | 0 | 74 | 173 | |
Totale allestimento | 38 | 34 | 73 | 65 | 1 | 1 | 0 | 0 | 112 | 167 | |
Movimentazione manuale del legname | Formazione cataste a terra | 42 | 61 | 24 | 35 | 3 | 4 | 0 | 0 | 69 | 143 |
Sistemazione sul pianale di carico | 34 | 79 | 9 | 21 | 0 | 0 | 0 | 0 | 43 | 121 | |
Totale movimentazione manuale del legname | 76 | 68 | 33 | 29 | 3 | 3 | 0 | 0 | 112 | 135 | |
Totale operazioni manuali | 117 | 49 | 111 | 46 | 13 | 5 | 0 | 0 | 241 | 156 | |
Conduzione di semovente e trattore durante le operazioni di concentramento, carico ed abbattimento | 78 | 100 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 78 | 100 | |
Totale conduzione trattore e semovente | 78 | 100 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 78 | 100 | |
Tempi morti | 37 | 77 | 11 | 23 | 0 | 0 | 0 | 0 | 48 | 123 | |
Totale complessivo | 232 | 63 | 122 | 33 | 13 | 4 | 0 | 0 | 367 | 141 |