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Forest management based on ecosystem services and payments for ecosystem services: considerations after the project LIFE+ Making Good Natura

Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 14, Pages 99-106 (2017)
doi: https://doi.org/10.3832/efor2235-014
Published: Mar 28, 2017 - Copyright © 2017 SISEF

Research Articles

Abstract

Forests are important for timber production and provide a wide range of ecosystem services (ES), including water provision and regulation, carbon sequestration, erosion control, and recreational services. However, these services, which are crucial for human well-being, are not sufficiently recognised and rarely included into forest planning. The project LIFE+ Making Good Natura aims to develop innovative governance models for agro-forestry sites of the Natura 2000 network based on ES to achieve new possible mechanisms of (self)financing. This paper provides insights into the biophysical and monetary valuation of nine ES, which were quantified for selected Natura 2000 sites in different regions of Italy. Based on our results, Payments for Ecosystem Services (PES) are discussed in relation to forest planning and management suggesting a new concept for the forest planning. Management plans should hence integrate different financial flows, not only wood or timber, but also different ES which provide more interesting income.

Keywords

Forest Planning, Forest Management Plan, Ecosystem Services, Natura 2000, Payments For Ecosystem Services

Introduzione 

I boschi sono sempre stati importanti per la produzione legnosa, ma già a partire dagli anni ’70, il modo di guardare il bosco è cambiato. Si è compreso che esso svolge un ruolo importante ([2]) e viene concepito come una “struttura complessa” con innumerevoli funzioni di carattere ecologico e sociale rispetto alla sola finalità produttiva. Il riconoscimento del ruolo “multifunzionale” del bosco nella produzione di beni e servizi è andato sempre più consolidandosi negli ultimi anni. La selvicoltura e l’assestamento devono sempre più tenere in considerazione tutti i servizi espletati dalla foreste: dalla conservazione della biodiversità, alla resilienza e resistenza al cambiamento climatico, fino alla produzione di bioenergia, l’equilibrio va mantenuto quanto più stabile possibile. È a partire dal 1997 con l’articolo di Costanza su Nature ([3]), e successivamente con la pubblicazione del Millennium Ecosystem Assessment ([16]) per arrivare al FAO Global Forest Resources Assessment ([9]), che sono stati riconosciuti i Servizi Ecosistemici (SE), definiti come i benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano ([16]). I SE e la loro contabilizzazione possono migliorare l’efficacia della pianificazione e gestione forestale e contribuire allo sviluppo socio economico locale. L’assestatore e il selvicoltore devono porre attenzione a diversi beni e servizi dell’ecosistema forestale che, sebbene tenuti in debita considerazione, non sono stati fino ad oggi opportunamente “valorizzati”. Indicazioni da parte della ricerca internazionale insistono affinché i gestori forestali producano piani e politiche che tengano conto dei trade-off in termini di assorbimento di CO2, adattamento al cambiamento climatico e altri SE ([11]). Dal riconoscimento dei SE si potrebbe passare alla loro quantificazione biofisica, alla valutazione economica e all’istituzione di Pagamenti per Servizi Ecosistemici (PES). I PES sono definiti come una transazione volontaria in cui un ben definito SE (o l’uso del territorio che garantisce quel servizio) viene venduto da almeno un fornitore ad almeno un compratore, se e solo se il fornitore del SE ne assicura la continuità della fornitura ([26], [8]). Ma la sola attribuzione di un valore economico ad un SE non è sufficiente per garantire la sostenibilità del servizio stesso che deve essere supportato da una pianificazione forestale che ne garantisca la perpetuità nel tempo. I PES, se contemplati nelle politiche di programmazione ambientale, potrebbero consentire di migliorare la gestione delle risorse naturali favorendo l’integrazione degli aspetti di conservazione con le esigenze socio-economiche delle comunità locali ([4]).

È quindi opportuno pensare a delle vere e proprie “compartimentazioni forestali” o comprese, in cui l’obiettivo dell’assestamento sia anche quello di conservare e “contabilizzare” il flusso di SE e gli eventuali introiti monetari. Il processo, inoltre, se partecipato e condiviso, oltre a rendere maggiormente consapevole la comunità locale del valore, locale ed universale, dell’ecosistema forestale, deve assestare, per i decenni successivi, le risorse economiche derivanti dai boschi.

Le foreste e la produzione di SE

I boschi sono per antonomasia luoghi di produzione di beni e servizi; il MA ([16]) li classifica principalmente come SE di approvvigionamento (legno, prodotti non legnosi, acqua potabile), di regolazione (ricarica delle falde, di assorbimento di CO2, di protezione dall’erosione) e culturali (turismo, paesaggio, spiritualità). Vi sono inoltre alcuni SE ritenuti di supporto che comprendono la formazione del suolo, la conservazione degli habitat, ma che esulano dal presente approccio ([6]). Tutti gli studiosi e i laureati in scienze forestali conoscono il valore del bosco non solo per la produzione di legna (bioenergia o da opera), ma soprattutto per il valore idrogeologico e, oggi più che mai, per gli altri valori sottesi alla gestione dei boschi stessi. Un bosco, ancorché non gestito, esplica tutte le funzioni ed i SE in cui probabilmente uno dei prodotti meno interessanti in termini di valore economico (tra i diversi SE) è proprio il legname che se ne potrebbe ritrarre; tutelare i boschi e le foreste significa tutelare la fonte più importante di SE ([10]). In molte aree del Paese, l’aspetto paesaggistico rende unici e particolari alcuni siti che, senza il mosaico ecosistemico (bosco-prateria, ad esempio) risulterebbero banali sia in termini estetici che di biodiversità; inoltre alcuni boschi garantiscono produzioni pregiate di tartufo e funghi che, in alcune aree, assumono anche un significativo valore socio-economico (sia per gli aspetti di mercato che per quelli ricreativi). Il ruolo fondamentale della gestione del bosco finalizzata alla regimazione delle acque è testimoniato da attività di pagamento messe in campo per esempio dai gestori della diga di Ridracoli in Appennino Tosco-Emiliano per evitare quanto più possibile l’erosione superficiale e proteggere i bacini di captazione dall’interramento; tra gli altri esempi di gestione indotta e retribuita dei boschi vi sono quei casi in cui si sfrutta il soprassuolo per meglio filtrare e purificare le acque utilizzate poi per l’imbottigliamento ([18]). È infine indubbio il valore ricreativo, ma anche evocativo e spirituale, dei boschi ed in particolare delle aree boscate prossime ai grandi centri abitati dove la domanda di infrastrutture verdi multifunzionali è crescente e la loro presenza fondamentale per il benessere dei cittadini ([5]).

Obiettivi del progetto LIFE+ Making Good Natura

Nell’ottica delle multifunzionalità dei boschi s’inserisce il progetto LIFE+ Making Good Natura (Making public Good provision the core business of Natura 2000), concepito a partire dall’articolo 8 della Direttiva Habitat (92/43/CE) in merito all’autofinanziamento della Rete Natura 2000, che ha come principale scopo il miglioramento della governance dei siti agro-forestali della Rete Natura 2000 attraverso l’implementazione di meccanismi di PES (Payment for Ecosystem Services) e di autofinanziamento. In particolare, gli obiettivi del progetto LIFE+ Making Good Natura includevano l’identificazione dei SE principali, la quantificazione biofisica e la valutazione economica dei diversi SE, lo sviluppo e l’implementazione di PES, e la valutazione di efficacia della gestione dei siti.

Il Modello di Governance, in corso di applicazione nei 21 siti pilota del progetto (dalla Regione Lombardia - tra cui siti Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste, al PN del Cilento Vallo di Diano e Alburni, al PN del Pollino, alla Regione Siciliana, al Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello), intende fornire al decisore pubblico uno strumento innovativo attraverso il quale favorire il processo di contabilizzazione dei SE nelle politiche ambientali contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di conservazione.

L’obiettivo di questo contributo è di illustrare e discutere le possibilità date dall’analisi dei SE nell’assestamento forestale sulla base dei risultati ottenuti dal progetto relativamente alla quantificazione biofisica e alla valutazione economica, riportando alcuni esempi in termini di SE e di siti selezionati (Fig. 1).

Fig. 1 - Siti pilota selezionati del progetto LIFE+ Making Good Natura. (1): Parco Regionale Orobie Valtellinesi (IT2040401); (2): Sasso Malascarpa (IT2020 002); (3): Corno della Marogna (IT2070022); (4): Val Grigna (IT2070303); (5): Monte Sambughetti, Monte Campanito (ITA060006); (6): Monti Alburni (IT8050 055); (7): Balze di Teggiano (IT8050006); (8): Fagosa - Timpa dell’Orso (IT9310014); (9): Versanti occidentali del Monte Carpegna, Torrente Messa, Poggio di Miratoio (IT4090006).

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Metodi 

Selezione dei SE

Sulla base delle varie classificazioni della recente letteratura ([16], [4], [13], [23], [1]) e considerando le particolarità del contesto italiano dei siti Natura 2000, abbiamo selezionato 20 SE. I SE indagati nei siti sono stati selezionati partendo dall’analisi cartografica (Corine Land Cover e Carta degli Habitat - [19]), e successivamente, attraverso un questionario rivolto agli enti gestori ([15]), per stimare il grado di priorità dei SE, individuando i potenziali soggetti (istituzionali e privati) che beneficiano o potrebbero beneficiare dei servizi stessi. Il coinvolgimento della comunità locale ha riguardato un aspetto rilevante del progetto sia nella scelta dei SE sia nell’individuazione degli interlocutori che, attraverso l’attuazione del PES, potranno fornire un contributo significativo al mantenimento del valore ecologico del sito ed allo sviluppo di attività eco-compatibili con le esigenze dell’area.

La valutazione dei SE forestali

Un passaggio propedeutico alla formulazione dei PES ha riguardato la quantificazione biofisica e la valutazione economica dei SE indagati di alcuni siti a carattere prevalentemente forestale della Rete Natura 2000, funzionali ad accrescere la consapevolezza del ruolo fondamentale svolto dai SE nella fornitura di beni e servizi, e la necessità di contemplarli negli attuali strumenti di Pianificazione forestale per una migliore governance del territorio. La Tab. 1 fornisce una sintesi degli indicatori utilizzati per la valutazione biofisica e monetaria per alcuni siti (Fig. 1). Ulteriori dettagli sono riportati in Schirpke et al. ([20], [21]) e in Gaglioppa & Marino ([12]).

Tab. 1 - Indicatori per la valutazione biofisica e monetaria di SE forestali selezionati riferito all’intero sito ([20], [21]).

Servizi Ecosistemici
(SE)
Siti pilota analizzati Valutazione biofisica Valutazione monetaria
Risorse faunistiche e alieutiche 7, 9 Numero potenziale di animali cacciabili Prezzo di vendita della carne (€/anno)
Funghi, frutti di bosco, prodotti non legnosi 4 Quantità di funghi prodotti Prezzo di vendita dei funghi (€/anno)
Risorse genetiche 3 Quantità di sementi raccolti Prezzo di vendita (€/anno)
Acqua potabile 8 Quantità di acqua captata dalle sorgenti nei bacini idrografici Prezzo di vendita in bolletta (€/anno)
Sequestro del carbonio 6 Quantità di carbonio stoccata e annualmente sequestrata Valore sociale ([24]) (€ e €/anno)
Regolazione delle acque (ricarica delle falde) 1 Quantità di acqua infiltrata tramite il calcolo dell’infiltrazione efficace basato sulle precipitazioni, l’evapotraspirazione e coefficienti di infiltrazione Costo di sostituzione (€) per la costruzione di un serbatoio artificiale con le stesse funzioni degli ecosistemi interessati ([17])
Protezione dall’erosione e dissesti geologici (frane, instabilità) 6 Quantità di suolo protetto (non eroso) basata sul modello RUSLE (Revised Universal Soil Loss Equation) ([25]) Costo di sostituzione (€) del suolo potenzialmente perso con un terriccio “universale”
Protezione dai dissesti idrologici (piene, inondazioni) 2 Quantità di acqua ritenuta grazie alla attuale copertura della vegetazione calcolando la pioggia efficace (frazione di precipitazione cui è associata la formazione dei deflussi superficiali), utilizzando i valori di precipitazione massima 72 h, ricavati dalle Linee Segnalatrici della Possibilità Pluviometrica con tempo di ritorno di 50 anni Costo di sostituzione (€) basato sul costo ipotetico di un artefatto avente la stessa funzione
Valore ricreativo 5 Attività ricreative (questionario) Spesa media giornaliera dei visitatori (€/anno), includendo i costi sostenuti per svolgere delle attività, raggiungere il sito e un eventuale soggiorno (questionario)

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Risultati 

In seguito vengono riportato i risultati della valutazione biofisica ed economica per i SE selezionati e per i siti dove è stata eseguita la valutazione. Lo scopo non è una valutazione del valore totale di un sito, ma l’esemplare valutazione di ogni singolo SE.

Risorse faunistiche e alieutiche

Tale SE (sito ZPS IT4090006 del Monte Carpegna, Torrente Messa, Poggio di Miratoio nel Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello), prevede l’utilizzo della risorsa faunistica a fini venatori attraverso le forme attuali di controllo di alcune specie (Cinghiale e Capriolo). Il numero potenziale totale di cinghiali cacciabili nell’area del sito è pari a 75 cinghiali/anno mentre il numero potenziale totale di caprioli cacciabili nell’area del sito è pari a 44 caprioli/anno. Il valore economico complessivo del servizio delle risorse faunistiche varia da un minimo di 3660 ad un massimo di 10 320 €/anno per la vendita diretta di carne (da 1.7 a 4.8 €/ha/anno).

All’interno del PN del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni, il sito Balze di Teggiano (SIC IT8050006) per lo stesso servizio il valore economico complessivo varia da un minimo di 36 720 ad un massimo di 37 740 €/anno (circa 31 €/ha/anno).

Funghi, frutti di bosco, prodotti non legnosi

Il sito Val Grigna (ZPS IT2070303) di 2873 ha, tra le Foreste di Lombardia (ERSAF) ha una buona produzione di funghi, la cui raccolta è sottoposta alla normativa regionale “L.R. 31/08 e s.m.i., art. 98”, che stabilisce un limite massimo giornaliero pro capite di 3 kg. La raccolta si concentra su porcini (genere Boletus). La produzione totale di funghi nell’area del sito è pari a circa 2200 kg/anno e il prezzo medio di vendita è pari a circa 24-26 €/kg. Il valore economico si può stimare in 52 800-57 200 €/anno (circa 19 €/ha/ anno).

Risorse genetiche

Il sito Corno della Marogna (SIC IT2070022), gestito dall’ERSAF, è utilizzato dall’Ente per la conservazione del patrimonio genetico delle specie forestali. Le sementi raccolte da ERSAF vengono principalmente utilizzate direttamente nei vivai dell’Ente e non vengono vendute. Il servizio può essere stimato utilizzando il prezzario per le sementi forestali. Il valore economico per le sementi raccolte all’intero del sito è pari a 9997.34 €.

Acqua potabile

Il sito della Fagosa - Timpa dell’Orso (SIC IT9310014) interno al PN del Pollino è molto ricco di acqua e per la valutazione del servizio si fa riferimento all’acqua per uso potabile captata dalle sorgenti presenti nei bacini idrografici intersecanti il sito. La quantità offerta viene misurata come quantità media annuale di acqua potabile captata, il cui volume totale è pari a 14 937 026 m3/anno. Il valore del servizio, stimato attraverso il prezzo medio di vendita dell’acqua, è pari a 15 683 877.72 €/anno (2542 €/ha).

Sequestro del carbonio

All’interno del PN del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni il servizio per il sito Monti Alburni (SIC/ZPS IT8050055) di assorbimento della CO2 è uno dei SE rilevanti dovuto alla notevole copertura boschiva. Il servizio di sequestro di carbonio è stato calcolato sia come quantità di carbonio immobilizzato nella massa legnosa (stock) sia come tasso annuo di sequestro (processo). La valutazione economica non tiene conto delle limitazioni imposte dallo Stato e dalle norme internazionali ma valuta esclusivamente il carbonio accumulato nelle foreste dell’intero sito ed è pari a 42 726 299 € per lo stoccaggio e 1 009 847 €/anno per il processo (rispettivamente 1684 € e 40 € per ettaro)

Regolazione delle acque (ricarica delle falde)

Il sito del Parco regionale delle Orobie Valtellinesi (ZPS IT2040401) è interessante per il servizio di regolazione delle acque. La ricarica degli acquiferi da parte del sito viene stimata come quantità dell’acqua infiltrata nell’area del sito ed è pari a 45 746 420 m3/anno. Il valore economico (una tantum) è pari a 448 314 915 €.

Protezione dall’erosione e dissesti geologici (frane, instabilità)

All’interno del PN del Cilento, Vallo di Diano e Monti Alburni nel sito Monti Alburni (SIC/ZPS IT8050055) l’erosione del suolo può causare perdite alla produttività agricola e forestale, può aumentare inondazioni e trasporto di inquinanti, e minacciare le infrastrutture. La ritenzione del suolo è il risultato dell’”efficienza del terreno”, definita dalla sua copertura, nel processo di filtrazione fisica e di rallentamento del flusso di sedimenti. Il contributo della parte coperta da foresta del sito che protegge il suolo dall’erosione è pari a 743 404 t/anno e il valore monetario del servizio di protezione dall’erosione è stimato sulla base del costo di sostituzione del suolo. Si ottiene il seguente intervallo di costi di sostituzione per tonnellata di suolo: 44.64 €/t - 255.10 €/t e il valore economico del servizio è nell’intervallo 33 185 584 - 189 642 533 €, cioè tra 1308 e 7475 €/ha.

Protezione dai dissesti idrologici (piene, inondazioni)

Il sito Sasso Malascarpa (IT2020002), parzialmente interessato dalla Foresta di Lombardia dei Corni di Canzo, è interessante per la protezione dai fenomeni di dissesto idrologico basata sulla valutazione del contributo della vegetazione alla regimazione dei deflussi di piena (efficienza idrologica). Il sito ha una capacità di ritenzione totale dell’acqua pari a 340 070 m3 considerando un evento estremo di 72 h di pioggia con un tempo di ritorno di 50 anni.

Data la difficoltà di quantificare gli eventuali danni evitati, la valutazione monetaria del servizio è basata sul metodo del costo di sostituzione, cioè sul costo ipotetico di un artefatto avente la stessa funzione. Ovviamente, il risultato di tale calcolo è una grossolana stima dell’ordine di grandezza dei valori di gioco. Il valore economico complessivo dell’intero sito è pari a 3 167 788 €.

Valore ricreativo

Nel sito della Regione Siciliana Monte Sambughetti, Monte Campanito (SIC ITA060006) assume rilievo il valore ricreativo dovuto principalmente al turismo escursionistico ed enogastronomico. Il costo medio a visitatore è 29.95 € per visita. Estrapolando questo valore al numero medio annuo di visitatori (circa 2400), il valore economico del servizio è valutabile in 71 880 €/anno (22 €/ha).

Discussione 

L’assestamento forestale in funzione dei PES

Dall’analisi delle valutazioni dei SE prodotti dai siti Natura 2000 coinvolti nel progetto LIFE+ Making Good Natura sono emerse possibilità concrete di attivare flussi finanziari che si basano sui SE legati al bosco. In un paio di casi si è già giunti a sottoscrivere degli accordi, ma si è in fase definizione per altri PES sulla base del confronto con gli stakeholder locali. Si evidenziano quindi presupposti utili a supporto di una pianificazione forestale che possa essere declinata in funzione dei SE, procedendo, in fase di assestamento, secondo comprese multifunzionali e/o comprese specializzate. Viste in chiave SE e PES più importanti per l’area, le produzioni delle singole particelle forestali da assestare possono essere differenti; per questo le comprese andranno a caratterizzarsi anche per queste specificità. Nella pratica il particellare forestale, esistente o da costruire ex novo, deve considerare la valutazione, in termini biofisici, dei SE.

Attraverso la valutazione biofisica si identificano le aree a maggior “produzione” di SE e la successiva identificazione degli stessi sarà la base della compartimentazione assestamentale definita dal ruolo (o i ruoli) preminente. La Particella Forestale (PF) sarà quindi definita secondo i flussi di SE più importanti per il territorio e/o più redditizi. Le PF potranno, o meno, entrare nel piano dei tagli in funzione dei flussi dei SE che garantiscono e si vuole privilegiare. Ovviamente l’utilizzazione delle PF ai fini della produzione legnosa, materiali da opera o da energia, è sempre sostenibile e sempre compatibile con il flusso dei SE. In un’ottica di compresa multifunzionale, sicuramente il prelievo legnoso sarà diverso dalla normale gestione selvicolturale a favore di altre variabili di carattere ecologico e culturale, finalizzato al miglioramento o incremento di altri flussi di SE (funghi, bacche, servizi ricreativi, funzione idrogeologica, ecc.). Nel caso dell’assorbimento di CO2, essendo la funzione di stoccaggio e quella di utilizzazione boschiva antitetiche, ai sensi della normativa e degli standard internazionali vigenti per la valutazione dei progetti per la vendita dei certificati verdi, si dovrà optare, attraverso un percorso e un processo partecipato, per uno dei due SE.

Nello specifico esisteranno delle comprese multifunzionali dove ad esempio delle particelle garantiranno la funzione di potabilizzazione dell’acqua pur mantenendo anche la produzione di legname; ve ne saranno alcune in cui la produzione di tartufi sarà ritenuta prioritaria per importanza economica a discapito di un taglio di utilizzazione del ceduo che massimizzi il profitto in legna. Vi saranno particelle che a fronte dell’interesse turistico ricreativo verranno preservate per l’ingresso a pagamento o per il classico taglio di fine turno, ovvero verranno poste in essere scelte selvicolturali diverse ai margini dei sentieri e nelle aree maggiormente fruite.

Conclusioni 

Da sempre l’assestatore, per formazione, ha tenuto in considerazione il ruolo multifunzionale dei boschi, e mai come oggi, la selvicoltura e la gestione delle diverse specie, anche nell’ottica di adattamento ai cambiamenti climatici ([22]) e di conservazione della biodiversità ([14]) deve maggiormente focalizzarsi su una gestione che abbia come obiettivo la funzionalità ecosistemica garantita dall’equilibrio dei diversi SE. La sostenibilità degli interventi, finalizzata alla durabilità, alla perpetuità del bosco, è alla base del flusso dei servizi stessi. Oggi esistono gli strumenti e le prove che la valutazione e stima economica dei benefici legati ai servizi ecosistemici è possibile. Non solo l’esperienza del LIFE+ Making Good Natura, ma anche altri progetti e studi a livello europeo hanno constatato che quanto verificato in termini di ES e PES per i siti Natura 2000 è valido e replicabile per ogni area boscata, in quanto cambiano solo i vincoli presenti e sicuramente anche i valori di biodiversità, che però non inficiano sulla metodologia. La valutazione dei SE, inoltre, si arricchisce ogni giorno di metodologie e approcci differenti che rendono possibile una valutazione biofisica più accurata e quindi una più efficace disamina con gli attori locali, che può portare ad una maggiore utilizzazione, comunque sostenibile, delle risorse forestali come auspicato a livello nazionale ed europeo ([7]). I PES sono concretamente realizzabili, aumentano la consapevolezza della comunità locale sul valore del Capitale Naturale e attivano flussi finanziari a livello territoriale; la pianificazione, ovvero l’assestamento forestale delle proprietà pubbliche, non può più ignorare questa componente per completezza e coerenza con le politiche di sostenibilità europee e nazionali.

Ringraziamenti 

Questo lavoro è stato realizzato con il supporto dell’Unione Europea attraverso il progetto LIFE+ “Making Good Natura” (LIFE11 ENV/IT/000168). Si ringraziano tutti quelli che a qualsiasi titolo, dai colleghi degli uffici ministeriali agli stakeholder locali, hanno contribuito e stanno contribuendo alla riuscita del progetto LIFE+ Making Good Natura.

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