*

Academic recruitment and scientific indexes

Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 5, Pages 296-296 (2008)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0556-0005
Published: Nov 19, 2008 - Copyright © 2008 SISEF

Editorials

Abstract

A comment is made on the possibility to adopt scientific indexes to set minimum standards for the recruitment in the Italian universities.

Keywords

University, Recruitment, Criteria, Italy

 

Sembra, ahimè, che in Italia i concorsi siano proprio necessari per il reclutamento universitario ai vari livelli. Non pare la soluzione ottimale, come Ferdinando Boero metteva in evidenza nel suo recente intervento su questa stessa rivista.

Ma tant’è. Fino a quando, come spiegava recentemente in televisione una delle personalità italiane più stimate in patria e all’estero, Mario Monti, esisterà il valore legale del titolo di studio, non ci sarà vera competizione fra le università e quindi neanche genuino interesse a reclutare per chiamata diretta i migliori ricercatori e docenti, come regolarmente avviene nelle migliori università del mondo.

Ammesso quindi che i concorsi si debbano fare, la prospettiva di introdurre degli indicatori minimi, della cui cosa sta discutendo il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), appare il male minore.

Nessuno pretenderà di prendere la decisione finale sul reclutamento dei docenti sulla semplice base di questi indicatori, ma la loro introduzione potrebbe almeno servire ad evitare casi clamorosi di sponsorizzazioni indebite.

Poche e semplici considerazioni sul tema:

  • si propongano degli indicatori non ambigui, evitando definizioni che si prestino ad essere “tirate” di qua e di là secondo le convenienze: noi italiani siamo degli specialisti in materia. Esiste, almeno per i settori scientifici, la possibilità di essere ben circostanziati, facendo riferimento ad elenchi e indici internazionalmente accettati;
  • si stabilisca il principio che, fissato un certo indicatore minimo, la sua soglia debba essere raggiunta non solo dal candidato ma anche dal commissario che è chiamato a giudicarlo. Mi sembrerebbe equo; non vale l’obiezione, che mi sono sentito fare da qualche collega calciofilo e spiritoso, che Sacchi sapeva allenare Van Basten anche se era stato un mediocre giocatore: l’università non è uno stadio e speriamo non lo diventi;
  • esiste da anni una banca dati, gestita dal CINECA per conto del MIUR, in cui tutti i docenti e ricercatori possono inserire il proprio curriculum e la propria produzione scientifica: lavori su riviste internazionali, nazionali, libri, brevetti, ecc., con tanto di codici identificativi per ogni categoria. Il CUN potrebbe proporre al Ministro di rendere obbligatorio il regolare aggiornamento, da parte dei docenti, dei propri dati in quest’archivio. Sarebbe molto semplice, con la banca dati aggiornata, procedere poi a qualsiasi tipo di valutazione, secondo gli opportuni criteri, a livello individuale, di dipartimento, facoltà, ateneo: condizione indispensabile per poter premiare i virtuosi.

Buon lavoro al CUN.

 
 
 

Navigazione

 

This website uses cookies to ensure you get the best experience on our website. More info